La chiropratica è una scienza, alla fine, nata dall’intuizione di Still usa le mani per lavorare sul paziente.
Molte altre terapie lo fanno: osteopatia,…magari tenteremo di discriminare bene queste varie discipline perché ognuna è un pensiero a sé.
Uno dei cardini della chiropratica è il triangolo della salute: livello strutturale, metabolico e psichico.
Strutturale siamo sulle ossa, sui tendini, legamenti.
Metabolico siamo sul settore viscerale e come il loro funzionamento possa interferire tramite connessione con il sistema nervoso(nervi che vanno da visceri a colonna vertebrale).
Psichico: come le nostre emozioni o i nostri pensieri vanno ad influire sul nostro muoverci: la paura può portare ad una rotazione del bacino ed appoggio errato del piede.
C’è tutta la parte dei test diagnostici: toccare dei punti ci dice come funziona un muscolo, ed ogni muscolo è associato ad una determinata funzione. La sua forza, che viene testata, ci dice dove andare a lavorare sul corpo.
Poi l’appoggio dei denti(test di Meersseman) ci dice come l’occlusione influisce sull’assetto dell’equilibrio posturale.
La pedana con il filo a piombo, l’appoggio dei piedi,…tutti modi per visualizzare come si colloca nello spazio. Meglio come appoggia e si atteggia la nostra colonna.
E alla fine come si muove la nostra impalcatura.Poi con dei semplici tocchi delle mani: fa ruotare su sé stessa una vertebra, e il disco intervertebrale rientra.Fa respirare toccando alcuni punti che lavorano sulla respirazione delle meningi e il nostro bacino che era avvitato si “svita”. Vede se i piedi son alla stessa altezza, e li riporta alla pari.
In America è molto usata, vigendo là il pensiero positivo. Dopo una seduta di chiropratica ti senti subito meglio, anche emotivamente rinasci subito .Perciò è stata adottata in larga scala.Da usufruire in maniera veloce, da molta parte della popolazione. Un americano si fa molti meno scrupoli di un europeo: se ha bisogno chiede aiuto e consiglio, un europeo forse un po’ meno.
Niente a che fare con cric-crac forti il lavoro del chiropratico…no scherzi a parte! Anche quello può far parte della terapia: ti siedono sul loro lettino.Ti chiedono di incrociare le braccia poi ti fanno stendere lentamente. E spesso appoggiano il loro peso sul tuo. Ora si avverte croc si, ma poi spesso il dolore se ne và, o il groppo che avevi tra le scapole si scioglie.
Nel settore metabolico si usano le cartine di tornasole per gli acidi. Servono a valutare come è il Ph nel nostro corpo. Troppo acido uguale sofferenza muscolare, lesioni ai tendini, liquido tra le articolazioni non ben fluido.Queste cartine poi portano a correggere spesso solo con i cibi, qui non è intolleranze alimentari, ma è acidosi-alcalosi. Ci sono fior fior di libri e manuali che parlano di questa forma di alimentazione.
Spesso un chiropratico di primo acchitto ti toglie il latte, dice perché è un alimento che dopo la madre non ti serve più.
E’ una maniera di pensare anche molto orientale, perché gli orientali non bevono latte. Ma al di là che tu lo tolleri o no il latte sfianca il muscolo, e siccome tutta l’impalcatura scheletrica è coperta da muscoli, allora almeno così si mantiene ben compatta la forma che interagisce di primo acchitto con l’esterno.
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Dimenticavo che tutta la parte che ha a che fare con il tocco e saggio la forza di un muscolo si esprime con il nome di Kinesiologia. Spesso uno può essere kinesiologo e non chiropratico, però direi che così il lavoro si fermerebbe alla superficie.Se sai testare anche sotto forse è meglio per risolvere il quesito posto del paziente che hai di fronte.
Altra cosa piacevole dei chiropratici è che spesso sono persone molto positive, che vedono chiaro, anche perché conoscono bene il potere dell’interazione delle loro mani sui pazienti.
Ogni modo di sfiorare interagisce con il soggetto che hai di fronte e tutta la sua sensibilità superficiale tramite i recettori si riassetta e si riposiziona a seconda degli stimoli che riceve. In base a quello che abbiamo detto prima, “sente” anche diversamente, ma comunque è importante che il terapeuta sia ok.E’ una maniera meno raffinata di un operatore shiatsu perché il Giappone raffina anche la mente. E non ha niente a che fare con una felicità intellettuale, diciamo che è la figura di un cerchio.Interagisce in maniera gentile, non frattura, non si interpone e diciamo che non lascia segni di sé sulla persona, tranne il fatto che la manipolazione ha sollevato da dolore o contrattura.
L’osteopata è secondo me chi di più si avvicina al chiropratico come figura.
Fa comunque e sempre un lavoro, a mano, che coinvolge i visceri, con le loro strutture interne e di protezione esterne. Quindi a naso produce un lavoro più “caldo” perché i visceri lavorano sul metabolismo e quindi sulla termoregolazione. Mentre un chiropratico è più a bisturi perché divide sempre tra strutturale, metabolico e viscerale quindi non c’è il calore che guida il suo lavoro.
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