Quando mangiamo introduciamo sostanze complesse molto diverse da noi che portano un “codice” della specie di origine animale o vegetale che sia sono cioè non uguali a noi (non-self), e possono crearsi dell intolleranze alimentari.
Sono sostanze che non possono essere assorbite dal nostro organismo senza provocare violente reazioni di difesa in tutto e per tutto simili a quelle che si hanno con una trasfusione di sangue non compatibile o nei trapianti di organi tra persone diverse
Per non avere intolleranze alimentari I cibi devono essere prima digeriti cioè rotti in parti talmente piccole che non solo possano essere assorbite da parte del nostro intestino che ha una funzione di filtro ma soprattutto in modo che perdano la loro caratteristica di specie e diventino quindi uguali (self) ai costituenti del nostro organismo e possano essere bruciate per produrre energia o riassemblate in proteine umane.
Come dicevamo il nostro intestino è il filtro che impedisce che una parte del mondo esterno, e in caso particolare i cibi, venga a contatto con il nostro interno senza che prima i cibi siano diventati uguali a noi e quindi resi inoffensivi
Ad aiutare questa funzione di filtro pensano anche i particolari anticorpi detti di superficie che attaccano e bloccano ogni tentativo di aggressione, si può quindi cominciare a capire come il nostro intestino abbia una funzione essenziale : una alterazione della normale funzione intestinale(DISBIOSI) gioca una parte importante nella comparsa di un’intolleranze
Come prevenire le intolleranze
Per il bimbo, si consiglia di
-allattare al seno
-non usare aggiunte nei primi giorni di vita
-non sottovalutare la crosta lattea,la celiachia e l’insonnia
-svezzare non prima del 5°-6° mese
-non usare uova o latte vaccino se esiste una familiarità allergica
Parliamo allora di intolleranze nel bambino
stanno aumentando per
–ripetitività dello stimolo :nelle preparazioni alimentari industriali quello che mangiamo è sempre uguale
–carenze nutrizionali :gli alimenti contengono meno vitamine e minerali con conseguente minore efficienza del sistema immunitario
–inquinamento :che da una parte ci obbliga a difenderci e dall’altra veicola i pollini a contatto con le nostre mucose
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Le forme sono riconoscibili nell’infante prevalentemente come crosta lattea e altre dermatiti, o l’alternarsi di stipsi-diarrea, le coliche e anche l’ insonnia
Nel più grandino abbiamo invece mucosità recidivanti, che possono trasformarsi in bronchiti asmatiche
Da ultimi, ma non per ultimi,disturbi del comportamento, difficoltà di apprendimento e ipercinesia
Sta quindi anche allo stesso pediatra pensarci perché i sintomi sono spesso subdoli.
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E se si ha un sospetto nel lattante iniziamo a sostituire il latte vaccino con un idrolisato o con del latte di soia, poi tentare di identificare altri alimenti quando è più grandino con dei test
Le più comuni intolleranze alimentari nei bimbi sono quelle che riguardano il latte e il pomodoro, seguono la farina bianca e l’uovo
LATTE bimbi linfatici con difficoltà e problemi respiratori, inoltre cefalea, stanchezza immotivata o al contrario iperattività
POMODORO bambini allergici in genere: rinite, asma, congiuntivite
UOVO problemi dermatologici in genere
FARINA DI GRANO: problemi intestinali
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