Pollici verdi non si nasce ma lo si diventa….
Partire da ciò che c’è già sul terreno per esempio un albero o una siepe e costruirvi attorno un progetto!!
Oggi nella rubrica…parliamo di piante selvatiche e di come si usano in medicina indiana e in cucina
Ecco…..
Le piante sono un elemento vitale per la sopravvivenza dell’uomo: sono la base dell’alimentazione e, da sempre, il rimedio naturale per i mali che affliggono il corpo.
Attraverso una sana alimentazione s’introduce nell’organismo ciò che è necessario per la sua crescita ed il suo mantenimento. Il cibo ci permette d’essere ciò che siamo e ci consente di esprimere nel corso della vita le nostre peculiari qualità e capacità.
Le piante sono preziose anche perché hanno la proprietà di curare gli squilibri del corpo.
Ogni pianta, se ben usata, può rivelarsi utile per qualche aspetto della salute. In elogio ad esse l’antico medico ayurvedico Shushruta ha scritto: “Le piante paragonabili all’ambrosia vanno cercate vicino ai fiumi, nelle foreste, nei luoghi isolati sulle sponde dei laghi e sulle colline, perché il mondo é un letto di gemme e nasconde tesori in ogni angolo”.
La tradizione ayurvedica ha sempre preferito fare uso della pianta “in toto”
per rispettarne il delicato equilibrio interno: per ottenere l’effetto desiderato, si usano procedimenti di lavorazione che esaltano i singoli principi attivi, senza però isolarli dagli altri componenti.
In tal modo si determina una sinergia d’effetto ed una protezione da eventuali azioni indesiderate. Nell’ambito della tradizione ayurvedica vi é una disciplina specifica, chiamata Dravyaguna, che si occupa dell’identificazione, dello studio delle proprietà e dell’utilizzo delle piante. Le piante sono classificate in base alle loro caratteristiche ed ai loro effetti sui tre dosha e sul corpo. Un primo livello di classificazione tiene conto del RASA, o sapore, della pianta. Sono considerati sei sapori principali:
I SEI RASA
- MADHURA dolce
- KATU piccante,
- AMLA acido
- TIKTA amaro,
- LAVANA salato
- KASHAYA astringente
Un secondo livello di classificazione riguarda il VIRYA, o potenza, che determina l’effetto energetico prodotto dalla pianta. Esso può essere riscaldante (catabolico) o raffreddante (anabolico).
VIRYA
USNHA SHITA
riscaldante raffreddante
L’Ayurveda valuta le piante osservandone anche l’effetto post-digestivo VIPAKA, ossia il sapore che prevale dopo la digestione.
VIPAKA
Dolce DOLCE madhura
Salato
Acido ACIDO amla
Amaro
Piccante PICCANTE katu
Astringente
Ancora oggi nessuno sa come gli antichi saggi vedici, abbiano potuto concepire formule tanto complesse quali quelle ayurvediche. E nessuno conosce i criteri che li abbiano potuti guidare nell’elaborazione delle ricette. Sta, di fatto, però che le formule ayurvediche sono straordinariamente equilibrate e nella pratica dimostrano una grande efficacia e tollerabilità.
METODI DI PREPARAZIONE
L’Ayurveda
SUCCO FRESCO (SVARSA)
PASTA (KALKA)
DECOZIONE (KWATHA)
INFUSIONE (PHANT) E FREDDA (HIMA)
DECOZIONE IN LATTE – OLIO – GHEE
POLVERI (CHURNA)
PILLOLE E COMPRESSE
BEVANDE FERMENTATE (Arishta e Asava)
CONFETTURE (AVALEHA)
I vari tipi di formula, consentono di ottenere il “cibo” ideale, per raggiungere più velocemente l’effetto desiderato, ed il mantenimento dello stato di benessere di mente e corpo. La lavorazione delle piante mira ad eliminarne i difetti ed aumentarne l’efficacia e l’assorbibilità.
L’epoca di raccolta è anche detta “Tempo balsamico” che rappresenta il periodo in cui la quantità di principi attivi è più concentrata nei vegetali
Le piante medicinali per la tradizione occidentale
Essiccate non conservano il loro valore terapeutico a lungo e devono quindi essere utilizzate al massimo entro un anno dal raccolto
Preparazioni
-infuso
-decotto
-macerazione
-tinture alcoliche
-i succhi freschi
-altro…..
Consigli
ACNE
Carota,edera,lichene
CALLI
Calendula, cipolla
Salsa di petali di calendula
Due pugni di petali di calendula, un quarto di litro di panna fresca, 1 cucchiaio di farina, 1 porro tagliato a rondelle, sale e pepe qb
Scaldare la panna senza farla bollire e amalgamarla alla farina girando fino ad avere mistura uniforme
Aggiungere il porro e lasciar cuocere assieme per 5-10 min a fuoco basso, ora versare i petali e tenere sul fuoco ancora 2 min, sale e pepe
Acqua di fiori di calendula
Estremamente leggera per lavare il viso delle donne, la sera prima di andare a letto
OLIO di calendula
2 pugni di calendule in piena fioritura, mezzo litro di olio di oliva
Mettere i fiori a macerare nell’olio per circa un mese lasciando il vaso esposto al sole e separare le piante dall’olio dopo circa appu nto un mese
Otterrete così un olio dal sapore tipico delle calendule gradevole per i condimenti ma anche ottimo come unguento per pelli secche non troppo delicate
OLIO di iperico
Sommità fiorite di iperico e olio di oliva
Mettere i fiori a bagno nell’olio di oliva fino a saturarlo in un vaso di vetro coperto e lasciare il tutto al sole per circa un mese
Vedrete un mutamento di colore verso il rosso, e l’intensità dipenderà dalla forza del sole e dai principi attivi dei fiori,va spalmato direttamente sulle scottature ed è un rimedio miracoloso!
OLIO di basilico
Sommità fiorite di piantine di basilico in mezzo litro di olio di oliva
Mettere a macerare per circa un mese esponendolo all’aria, poi separare le cime dall’olio in modo che non marcisca tutto, conserva per molti mesi la fragranza del basilico fresco….buono sulla pasta
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Per ultima….
RAPUNZIA
Oenothera Biennis L (onagracee)
Pianta che supera facilmente il metro di altezza con radice grossa e fusto eretto angoloso,le foglie basali sono spicciolate,lanceolate e leggermentepubescenti,quelle cauline ovato lanceolate a margine dentato
I fiori sono gialli raccolti in una spiga,hanno 4 petali
Il frutto è una capsula quadriloculare
Fiorisce in estate
“fiori di rapunzia dorati”
Fiori di rapunzia,farina,uovo,olio di oliva,cannella in polvere
Sbollentare rapidamente i fiori di rapunzia,passarli quindi prima nell’uovo sbattuto e poi nella farina,friggere in olio e cospargere di cannella
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