Il cibo non è bianco, nei dintorni,ha colore, è solo la luce che è bianca e poi si frastaglia nei mille colori che vediamo, ma bianco può essere quando non vediamo
e tutto diventa lattiginoso e allora non si distingue.
Il cibo bianco è un pensiero, nei dintorni, e se volete una moda, sicuramente una scia qualcosa che si muove veloce,
non lascia dietro di sé qualcosa di fuggevole come può essere un profumo.
Ti lascia un flash nella mente: la tua macchina fotografica è rimasta impressa, ha visto BIANCO, nei dintorni e non solo
Bianca è la tela su cui disegnano con un grosso pennello nero gli ideogrammi, bianco è la stanza di un ristorante giapponese a New York il giorno del primo dell’anno.
Bianca è la porcellana di una tazza da thè, la prendi tra le dita e l’avvicini morbidamente alle tue labbra, bianco è un piatto vuoto, bianca è una tovaglia di lino.
Bianco e dintorni…..
di questo colore sono i mughetti, lo sono i gigli, sicuramente alcune rose: possiamo mettere anche loro su di un piatto, guardandoli ci ammorbidiremo di più seguendo il ritmo della natura.
Possiamo anche sentire con le orecchie il rumore dei petali……sussurrano i fiori perché non parlano.
E sulla scia dell’emotività ci accompagna il bianco perché è la somma di tutti i colori un po’ come l’arcobaleno
Sembra un colore così tranquillo è invece contiene tutto.
Ora il cibo di questo colore.
E’ il colore del cocco, eccone la torta.
- ½ tazza di oli vegetale,5 uova,
- 1/3 tazza di latte di cocco,
- 1 tazza di farina,
- 3 cucchiai rasi di polvere di tè maccha,
- 2 cucchiai di scaglie di cocco disidratato,
- 1 bustina di vanillina, 1 bustina di lievito per dolci,
- 1 cucchiaio di zucchero a velo, 1 pizzico di sale.
Battere a neve gli albumi, sempre con la frusta in un recipiente a parte battere i tuorli con lo zucchero e il sale poi aggiungere il latte dicocco, l’olio e la vanillina.
In un terzo recipiente mescolare farina, lievito e 2 cucchiai di maccha quindi unire il composto ai tuorli e mescolare bene.
Unire delicatamente gli albumi montati a neve, versare il composto in uno stampo da dolci e cuocere in forno preriscaldato a 180° per 25 minuti, estrarre dal forno e lasciare raffreddare.
Intanto tostare le scaglie di cocco in una padella antiaderente finchè appaiono dorate. Decorare il dolce con il cocco mescolato allo zucchero a velo e al rimanente cucchiaio di maccha.
Ed ora bianco piante,
nel senso delle proprietà benefiche di questi elementi associate al colore che le contraddistingue,partiamo con
La Betulla Verrucosa o Betulla Bianca era considerata un albero sacro presso i celti e le tribù germaniche. Così chiara, sottile e slanciata è sempre stata considerata simbolo della luce e della purezza.
Poi c’è l’abete bianco (Abies pectinata) che con le sue sostanze lavora sulla decalcificazione che colpisce corpi giovani.
Sempre della famiglia della betulle abbiamo la Pubescens(arbre de la sagesse, commonwhite birch) spesso i suoi rami sono attaccati da un fungo parassita detto “scopazzo della strega” che determina nel punto di attacco un portamento nano, e poi Erica e Mirtillo Nero sono tra le piante che vivono sui terreni acidi colonizzati dalla Betulla
per approfondire
Ora mi soffermerei su una specie di suono che apre il cuore e parla comunque di bianco.
NEVE: ….la neve è una poesia. Una poesia che cade dalle nuvole in fiocchi bianchi e leggeri. Questa poesia arriva dalle labbra del cielo, dalla mano di Dio. Ha un nome. Un nome di un candore smagliante. Neve (M Fermine, Bompiani)
IO DICO BIANCO perché?
Perché mi ricorda la spuma del mare,
e ne aspiro il suo odore, l’odore dell’acqua che si può mischiare a rosmarino, caldo, fumo, anche se è solo acqua
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